Contrattura del bicipite femorale: cos’è e come agire

In un precedente articolo abbiamo parlato della fisioterapia sportiva e della sua importanza in determinate circostanze, esaminando i vantaggi e i benefici associati. Questo articolo è invece dedicato all’analisi di un altro tema importante: la contrattura del bicipite femorale

Bicipite femorale: quali funzioni svolge

Il bicipite femorale è un muscolo posto posteriormente e lateralmente alla coscia ed è costituito da due componenti: il capo lungo che agisce sulle articolazioni di anca e ginocchio e il capo breve che, invece, coinvolge solo il ginocchio.

Di conseguenza il bicipite femorale, che appartiene al gruppo dei muscoli ischiocrurali, è il muscolo responsabile dell’estensione dell’anca, della flessione e rotazione verso l’esterno del ginocchio e della retroversione del bacino.

Durante le attività sportive il bicipite femorale è spesso soggetto ad un forte stress, il che lo rende il protagonista di frequenti infortuni come stiramenti, contratture e strappi.

Contrattura del bicipite femorale: in cosa consiste

La contrattura del bicipite femorale consiste in un disturbo ai danni del muscolo dovuto ad una contrazione involontaria e continua dello stesso, anche se a riposo e, inoltre, se si parla di contrattura allora si intende che non sono stati riportati danneggiamenti ai tessuti muscolari, al contrario di uno strappo o di uno stiramento.

Questo lieve disturbo può essere assimilato ad una lesione muscolare e possiamo identificarlo con un’azione di difesa muscolare che viene attivata nel momento in cui il bicipite femorale viene sottoposto ad un carico eccessivo.

Contrattura del bicipite femorale: tempi di recupero e sintomi

I tempi di recupero associati ad una contrattura al bicipite femorale variano a seconda dell’entità della contrattura. Per una contrattura di lieve o media entità i tempi di recupero vanno dai 3 ai 10 giorni, mentre per gravi contratture occorrono diverse settimane di riabilitazione.

È di fondamentale importanza consultare uno specialista per la valutazione dell’entità della lesione e per la decisione di un programma di riabilitazione adeguato.

La contrattura al bicipite femorale si manifesta spesso con un dolore diffuso che interessa la parte posteriore della coscia, con una conseguente sensazione di rigidità e una limitazione nei movimenti.

Inoltre, si può verificare la comparsa di lividi sulla zona interessata e un’ipertrofia delle fibre muscolari, e cioè un aumento di volume delle fibre.

Se si verificano le problematiche appena elencate è necessaria una valutazione medica per avere un quadro chiaro della situazione e per agire in modo mirato. Per approfondire l’analisi potrebbe essere richiesta un’ecografia e potrebbe essere necessario sospendere tutte le attività sportive per non aggravare la situazione.

Contrattura del bicipite femorale: cosa fare e a chi rivolgersi

Per prevenire e curare una contrattura al bicipite femorale è consigliato fare sempre stretching muscolare prima e dopo aver svolto attività fisiche e utilizzare tecniche di massaggi terapeutici per favorire il rilassamento muscolare. Durante la comparsa dell’infiammazione è utile il riposo muscolare e applicare del ghiaccio per ridurre il dolore.

Lo Studio Delos adotta due tecniche per trattare le contratture:

  • La laserterapia yag, che consiste in un trattamento utile per il suo effetto antidolorifico, antinfiammatorio e antiedemigeno ad alta potenza, con conseguente diminuzione del dolore e dell’infiammazione;
  • La tecarterapia, un trattamento del tutto non invasivo e indolore che provoca un miglioramento della circolazione sanguigna e favorisce l’ossigenazione e il nutrimento delle zone interessate. L’aumento di temperatura interna è responsabile di un incremento del microcircolo e il tutto gioca a favore dei processi rigenerativi e di riabilitazione.

Queste tecniche sono spesso associate ad una terapia manuale che consiste in un esercizio terapeutico mirato al rilassamento miofasciale. Queste tecniche, associate ai trattamenti di prevenzione sopraelencati, possono garantire l’efficienza del piano terapeutico.